La Sila piange

L’estate 2013 entra nel vivo, e nella nostra Sila si assiste ad un inesorabile declino che spegne ogni speranza di ripresa turistico-economica.
I nostri cari amministratori, forse distratti da qualche dissidio interno alla stessa maggioranza, hanno lasciato questo nostro territorio in uno stato di completo abbandono e degrado, senza controlli, senza investimenti e senza servizi.

Questa drammatica situazione viene spesso giustificata dalla mancanza di fondi, ma ci teniamo a ricordare al sig. Sindaco che in questi anni si è proceduto a numerosi tagli nei nostri boschi ed alla vendita (o meglio alla svendita) di terreni troppo generosamente considerati dei reliquati.
Ci saremmo aspettati che le somme derivanti da tali discutibili operazioni venissero, quantomeno, investite in una gestione dei servizi e della pulizia dei villaggi silani degna di questo nome. In realtà nulla di tutto ciò. Nonostante, la compagine politica comunale rispecchi fedelmente quelle provinciali e regionali, le infrastrutture ed i servizi versano in condizioni disastrose. È noto a tutti, infatti, che in questi ultimi anni si è consolidata la cattiva abitudine di preoccuparsi (neanche tanto) della pulizia della Sila solo nel mese di agosto, mentre per il resto dell’anno i cassonetti vengono svuotati una volta a settimana (se tutto va bene). Che dire, poi, dei servizi pubblici igienico-sanitari, che in Sila sono pressocché inesistenti, e l’utilizzo dei pochi ancora in piedi è del tutto pregiudicato dalla mancanza di pulizia e manutenzione.
Anche il controllo del territorio è ormai un ricordo visto che è stato cancellato il ruolo della guardia campestre e che questa assenza non è stata certamente colmata da un vigile urbano da dislocare stabilmente o almeno le domeniche nei villaggi silani.

Ai commercianti residenti non viene imposto l’obbligo di apertura dei negozi, così come previsto dal rilascio della licenza stagionale, per almeno tre mesi (15 giugno – 15 settembre), con conseguenti lamentele da parte degli ormai pochi turisti, spesso impossibilitati a reperire anche beni di prima necessità. La tanto pubblicizzata pista ciclabile di congiunzione dei villaggi con il lago Passante è attualmente impraticabile nonostante i tanti soldi pubblici spesi.

Considerato che i cittadini tavernesi (compresi quelli della Sila) pagano tasse piuttosto salate, prendiamo atto che ancora non si è provveduto ad inserire una voce di spesa nel bilancio comunale per affrontare, almeno dignitosamente, la stagione estiva nei nostri territori.
A completare un quadro a dir poco pietoso la ciliegina sulla torta: in Sila la maggior parte delle fontane pubbliche sono chiuse.
Un vergognoso controsenso che spesso costringe i turisti ad acquistare l’acqua imbottigliata in un territorio ricco di sorgenti che in molti ci invidiano. Sempre a proposito delle nostre acque ci chiediamo, inoltre, quando verranno effettuati e pubblicati i relativi controlli con le dovute analisi chimiche, dal momento che ad oggi non si registrano dati riferibili alla stagione in corso.

È di questi giorni la notizia della costituzione di un Comitato per l’organizzazione delle iniziative per allietare i turisti. Un Comitato che si è preoccupato solo di stilare un programma di serate, dimenticando che la principale fonte di turismo sono servizi ed infrastrutture efficienti. La verità, cari cittadini, è che nel sognare il parco delle favole, un avvenieristico impianto sciistico in quel di Ciricilla ed una fantasmagorica città della scienza (tutte opere già progettate ma che difficilmente verranno completate), i nostri attuali amministratori hanno finito, in realtà, per compromettere (forse in maniera irreversibile) le possibilità di ripresa della nostra Sila dal punto di vista turistico-occupazionale.

Nella speranza che il Sindaco e i suoi consiglieri si sveglino dal sogno per tornare alla realtà, prendendo finalmente atto dei veri problemi che affliggono il nostro territorio, non ci resta che augurare a tutti buone vacanze estive.

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