Sila in pericolo: troppo degrado

28092014

Articolo di Enzo Cosentino – Il Quotidiano della Calabria (28/09/2014)

Singolare il caso del terreno sdemanializzato in località Pantane.
Sila in pericolo: troppo degrado.
Patrimonio naturale esposto alla cementificazione e all’abbandono.

 

La Sila catanzarese è da sempre una delle località più belle della Calabria. Un patrimonio naturale esposto però alla cementificazione che ne ha modificato il suo aspetto. Si sono da tempo incrociati gli interessi privati di chi con il pretesto, per alcuni nobile, di realizzare strutture per il richiamo turistico o invece residenze estive ha sempre ottenuto le relative autorizzazioni cementificando, distruggendo le tante “casette delle fate”che davano, un tempo, un tocco di grande bellezza e di forte richiamo di visitatori e villeggianti. Il tutto sotto gli occhi spesso miopi di chi avrebbe dovuto tutelare il patrimonio ambientale e magari far osservare alla lettera gli elementi progettuali in pratica disattesi. E in questo contesto di sviluppo residenziale, più volte, si sono anche messe in moto le dinamiche della litigiosità fra chi era stato autorizzato a costruire manufatti e residenti. E la storia recente di Villaggio Mancuso che ricade nel territorio del Comune di Taverna registra anche presunti abusi da parte di chi opera in dispregio alla tutela dell’ambiente. La casistica è ampia. Che succede allora in località Pantane su un terreno un tempo proprietà del Comune di Taverna e successivamente sdemanializzato con conseguente regolare vendita a privati (una società immobiliare)? Lo evidenziano i soci di una Cooperativa edilizia (Orsa Maggiore) che per 20 anni hanno utilizzato un passaggio pedonale una strada comunale che insisteva sul terreno poi venduto. Terreno destinato alla realizzazione di una struttura ricettiva commerciale. Apriti cielo. Niente più passaggio, sembra, per i soci della Cooperativa. Questo sarebbe stato il meno ma ci sarebbero sbancamenti come sostengono i soci incontrollati, con distruzione del patrimonio boschivo, del paesaggio montano, modificazione del sito e della biodiversità esistente tutelata dalla legge. E ancora: formazione di discarica abusiva. Insomma azioni che non fanno bene alla tutela del patrimonio ambientale e che mettono invece in mostra stati di degrado che non attraggono il turista, non mantengano l’oasi naturale di cui la Sila dovrebbe andare fiera e i suoi cittadini ma anche le istituzioni locali e regionali difendere dal degrado. È soltanto uno dei casi che viene segnalato fra i tanti che deturpano la Sila. E che non si sarebbe dovuto verificare o sul quale l’amministrazione competente dovrebbe intervenire.

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