Ripartono i Giovani Comunisti- Federazione di Catanzaro

Care/i compagne/i,

il 04/04/2015 si è riunito il primo attivo dei Giovani Comunisti della Federazione di Catanzaro con l’obiettivo di ricostruire una giovanile comunista degna di questo nome.
Il rilancio dei Giovani Comunisti passa attraverso la ricomposizione di un’organizzazione giovanile in grado di intercettare le istanze provenienti dai territori della nostra provincia ed in generale della Calabria. Nella nostra regione, forse più che in altre, vediamo ragazze e ragazzi che non si interessano di politica e che non si rendono protagonisti delle lotte che li riguardano direttamente.
La situazione delle giovani generazioni nel periodo di crisi economica è sempre più drammatica e, sia nella scuola che nel mondo del lavoro, i giovani sono tra i più colpiti dalle politiche di austerità perpetrate da governi tecnici, di centrodestra e di centrosinistra. Le riforme della scuola pubblica negli ultimi decenni, seguendo il modello americano, hanno l’obiettivo di smantellare pezzo dopo pezzo il carattere universale del diritto allo studio. Si possono citare gli ampi poteri destinati ai dirigenti manager, la gestione dei privati in un’ottica manageriale e basata sul profitto, l’aumento di facoltà a numero chiuso e i finanziamenti a scuole private per capire che quella che si va profilando è una scuola di classe che permette di fatto solo ad una minoranza abbiente di poter accedere ai saperi. Inoltre i GC devono essere in prima fila nella difesa dello Stato laico, partendo dal rilancio della lotta per la laicità della scuola, per l’attuazione della Costituzione togliendo ogni finanziamento alle scuole private.
L’attacco dei diritti ai lavoratori è stato costante e ha avuto il suo apice con il Jobs Act e lo smantellamento dell’articolo 18. Questo ha portato non solo ad un peggioramento delle situazioni economiche di tanti lavoratrici e lavoratori, ma anche ad una situazione in cui i giovani che devono entrare nel mondo del lavoro sono in bilico tra precarietà e disoccupazione.
Inoltre l’utilizzo della retorica di regime contro i lavoratori a tempo indeterminato e i dipendenti pubblici, insieme alle varie riforme del lavoro che hanno aumentato l’età pensionabile, ha dato inizio ad un latente conflitto generazionale che vede da una parte anziani pensionati e lavoratori dipinti come privilegiati, dall’altra giovani costretti ad essere disoccupati o precari a vita e senza la possibilità di avere una pensione adeguata. A ciò si aggiunge anche l’esclusione sociale dei cosiddetti “NEET”, cioè giovani che sono tagliati fuori sia dal mondo della scuola che da quello del lavoro. Vengono messe così in evidenza la rassegnazione e l’isolamento che colpiscono le nuove generazioni private di un futuro dignitoso. Altri aspetti non secondari sono l’immigrazione, emigrazione e nuove povertà. Le popolazioni immigrate, soggette a comportamenti ostili e razzisti,  hanno una media d’età più bassa della popolazione italiana e quindi molti giovani che vivono le stesse contraddizioni e per questo devono partecipare alle rivendicazioni dei lavoratori e studenti italiani. Gli immigrati sono  lavoratori  che contribuiscono allo sviluppo delle nazioni, nelle quali da una parte viene invocata la loro espulsione e dall’altra vengono sfruttati. Bisogna dire che l’immigrazione è una trasformazione sociale provocata da un sistema imperialistico di dominazione e sfruttamento a danno delle periferie del sistema economico mondiale. Il Mezzogiorno, quindi la Calabria, che continua a subire un processo di impoverimento, in questo contesto di crisi subisce una forte migrazione interna. Disuguaglianze sociali, bassa mobilità sociale,aumento di una disoccupazione giovanile fanno sì che le migrazioni giovanili siano perlopiù di studenti e lavoratori qualificati. Questo porta ad impoverimento economico e culturale del paese di provenienza che non sa sostenere e trattenere le conoscenze che forma e che pone le basi per una crescente emarginazione di italiani ed immigrati. Questa condizione diventa brodo di coltura per la fomentazione di una guerra tra poveri. La crisi e la spirale regressiva trasformano tutti i poveri, ed in particolare i giovani, in un esercito di manodopera di riserva che, pur di sfuggire alla disoccupazione, sono disposti ad accettare qualunque condizione di lavoro e salariale.
Tutto ciò rappresenta, specialmente in una regione come la nostra, un terreno fertile per la corruzione e per le organizzazioni criminali che sfruttano disagio e povertà del mondo giovanile per i loro affari. Per questo ANTIMAFIA è ANTICAPITALISMO.

Alla luce di quanto scritto bisogna unire le lotte di giovani disoccupati, lavoratori, precari, italiani ed immigrati per combattere il capitalismo in tutte le sue forme, fornendo alle giovani generazioni gli strumenti di analisi necessari per comprendere la realtà ed elaborare la strategia migliore per cambiarla. Come Giovani Comunisti dobbiamo agire realmente portando questa coscienza al di fuori dell’organizzazione comunista, in tutte le associazioni e i movimenti di massa che resistono al sistema capitalista. Il nostro compito sarà quello di ricostruire un’organizzazione consapevole del proprio ruolo.
Dati per assodati i valori dell’anticapitalismo, dell’antifascismo e dell’antimperialismo che muovono le nostre vite e le nostre azioni politiche per il raggiungimento di una società socialista, vengono proposti alcuni punti fondanti dei nostri momenti di discussione ed azione futuri, alcuni da sviluppare nel breve periodo e altri da sviluppare nel medio-lungo periodo, dopo la Conferenza Nazionale in cui verrà decisa la linea politica.

 

ORGANIZZAZIONE: Riunioni almeno una volta al mese in cui decidere e programmare iniziative ed eventi; continuo aggiornamento tra GC dei circoli e Coordinamento Provinciale tramite mailing list in modo da coordinare la nostra azione e poter pubblicizzare al meglio i singoli eventi; registrare in un report ogni riunione/attivo/evento/iniziativa siano essi di circolo che di federazione.
FORMAZIONE: fondamentale per un Partito Comunista, che per Gramsci deve essere intellettuale collettivo composto da militanti in grado di interpretare la battaglia delle idee. Un’organizzazione giovanile comunista deve formare i dirigenti del futuro, rendendoli competenti e preparati sia in campo teorico che pratico, all’interno e all’esterno del partito, in modo da interpretare le continue evoluzioni del capitalismo e delle sue contraddizioni per poi proporre soluzioni. Pertanto è necessario dotarsi di un corpus che ponga le basi per lo studio del marxismo e per capire cosa voglia dire essere comunisti. Le proposte sono:
1)Testi e dispense teoriche (Marx, Engels, Lenin, Gramsci, Togliatti, etc.) e biografie dei grandi esponenti del comunismo per arrivare ad avere una vera e propria Biblioteca Comunista;
2) Organizzazione di eventi ed iniziative relative allo studio ed all’approfondimento di uno specifico   testo, individuando un referente per la formazione.

COMUNICAZIONE: Il pensiero unico neoliberista è egemone nel sistema dei media e della produzione delle idee nelle scuole, nelle scuole, nelle università. Questo ha di fatto troncato l’emergere di ogni alternativa di società e  ha portato al progressivo abbandono di ogni ipotesi non solo di superamento del capitalismo, ma anche di un suo miglioramento di stampo socialdemocratico. Sta a noi utilizzare questi mezzi per contrapporre all’inaridimento collettivo la ricostruzione di un senso comune, di quell’insieme di giudizi e valori sui quali basare l’azione quotidiana. Proposte:
1)Utilizzo dei mezzi di comunicazione Internet ( ad esempio: sito Internet, pagina Facebook) tramite i quali: pubblicare le iniziative dei GC dei singoli circoli e della Federazione; pubblicare le elaborazioni e le analisi politiche delle compagne e dei compagni dei circoli; pubblicare articoli di carattere locale, nazionale ed internazionale; dare voce alle istanze ed alle vertenze dei territori;
2)Mezzi di comunicazione tradizionali: istituzione di un giornale cartaceo con scadenza temporale ( ad esempio mensile, bimestrale…). Per questo ci vorrà del tempo, ma in ottica futura potrebbe rappresentare una forma di autofinanziamento tramite la vendita o l’abbonamento al giornale legata una maggiore presa di consapevolezza tra le masse ed un maggiore radicamento della giovanile e del Partito.
3) Volantinaggio (1 volta al mese) non solo legato alle eventuali inziative dei GC, ma anche alla diffusione del nostro pensiero, delle nostre idee e delle opinioni relative a tematiche pubbliche di carattere nazionale e locale.

RADICAMENTO: la presenza della giovanile nelle scuole e nell’università, la presenza dei compagni (con l’approccio della doppia militanza) in movimenti ed associazioni e la collaborazione con essi devono essere capillari e strutturate in modo da creare una mappa delle realtà in cui sono presenti i GC (sindacati studenteschi, dei lavoratori, degli inquilini, collettivi, associazioni, comitati, enti pubblici).

TESSERAMENTO: far pervenire al più presto i dati del tesseramento 2014 e del 2015 al fine di poterci “contare” e di fare un quadro della situazione.

AUTOFINANZIAMENTO: una forma di autofinanziamento, come già detto, può essere la vendita di un giornale oppure delle dispense già menzionate nel capitolo FORMAZIONE. Altre modalità sono state individuate nelle cene sociali, mercatini dell’usato e dal versamento di una quota per circolo ogni mese con l’individuazione di un Tesoriere provinciale.

Oltre alle tematiche dell’istruzione e del lavoro, centralità va data alle lotte per la difesa dell’ambiente e del territorio troppo spesso minacciati o deturpati da ecomostri, centrali a biomasse e discariche etc. in nome del profitto e non di un reale fabbisogno energetico.

Sono state individuate tre iniziative sulle quali poter lavorare e sicuramente da sviluppare con l’aiuto di tutti, a livello di circolo e provinciale, come Giovani Comunisti.
TTIP: il 18 aprile sarà la giornata mondiale contro i trattati di libero scambio tra USA ed UE
25 APRILE per il settantesimo anniversario della Liberazione.
1 MAGGIO: mai come quest’anno significativo per via del JOBS ACT e della decisione di far partire l’EXPO proprio in tale data.

Questo è solo il punto di partenza. Il documento è aperto alle idee ed ai contributi delle compagne e dei compagni tutti.

A PUGNO CHIUSO!

GIOVANI COMUNISTI – FEDERAZIONE DI CATANZARO

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