No all’autonomia che divide

Facciamo crescere l’opposizione alla proposta di autonomia regionale differenziata come è stata affrontata da questo governo con le regioni Lombardia, Veneto, Emilia Romagna.

Questa impostazione sbagliata, in contraddizione con i diritti fondamentali dei cittadini italiani sanciti nella prima parte della Costituzione, interpreta l’attuazione dell’articolo 116 della Costituzione ai limiti della potenziale secessione delle regioni più ricche e rischia di mettere in discussione la stessa unità nazionale a danno delle regioni più deboli che invece avrebbero bisogno di maggiore solidarietà.

Il governo non può e non deve subire le pressioni della Lega che chiede i voti al Sud e prepara la secessione dei ricchi al nord a loro danno. Il Parlamento deve essere protagonista di questo passaggio istituzionale imponendo le modifiche indispensabili per garantire, ad esempio, che sanità, istruzione, tutela dell’ambiente e del lavoro e le relative risorse siano le stesse per tutti i cittadini italiani in qualunque parte del territorio nazionale.


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