Lettera del Segretario Antonio Campanella

LETTERA ALLE COMPAGNE E AI COMPAGNI, AI CITTADINI DI TAVERNA DEL SEGRETARIO DELLA SEZIONE DOMENICO VAVALA’.

Care compagne e cari compagni, cari cittadini di Taverna,

con queste poche righe vorrei condividere con tutti voi alcune considerazioni e valutazioni emerse nella mia mente in questo periodo di isolamento casalingo. Certo è un contributo modesto che tocca velocemente qualche punto che è centrale nell’ampio dibattito politico apertosi.
Enorme dispiacere mi provoca il non poterle esprimere dialogando con voi di persona, come si è soliti fare in un paese con una così nobile e altissima tradizione democratica quale è Taverna, in piazza o nella nostra sezione. Dobbiamo però, in questo momento, seguire le disposizioni in materia di distanziamento sociale. Questa emergenza sanitaria ha colpito tutti noi con una prorompenza tale da stravolgere il nostro quotidiano e il nostro umore. Nessuno è rimasto indifferente alle immagini di paura e sofferenza provenienti da tutta Italia, specialmente da province come quella di Bergamo. Tutti noi abbiamo rivolto un pensiero a chi purtroppo non ce l’ha fatta.
Tuttavia, la comunità tavernese, forte di una grande tradizione di valori civili, sta rispondendo bene in questo periodo di angoscia e apprensione. Per questa grande dimostrazione di forza, cari concittadini, vi ringrazio uno ad uno. In linea con quanto detto da molti in queste settimane, sincera gratitudine va a tutte le persone che lavorano per non far mancare servizi, elencate in maniera completa nella lettera pubblicata qualche giorno fa dal gruppo “Insieme per il Bene Comune”, di cui il nostro partito fa parte.
I miei complimenti, pertanto, al Sindaco e all’Amministrazione Comunale tutta, impegnati nella salvaguardia della nostra salute con un occhio di riguardo per chi è maggiormente esposto (vedi mascherine per over 65) e un ringraziamento ai miei due compagni di partito, il Vicesindaco Vladimir Vavalà e il Consigliere Giuseppe Pascuzzi. Grande è stato il lavoro finora svolto, nell’arco di 5 anni: risanamento delle casse comunali, raccolta differenziata porta a porta, pacchi alimentari, opere pubbliche, illuminazione pubblica, rifacimento manti stradali, mensa scolastica, mostre di rilevanza nazionale e internazionale presso il nostro Museo Civico e tanto altro ancora. Non poteva essere altrimenti. Un’Amministrazione che ha dimostrato di sapersi comportare nei più disparati frangenti, senza alcuna eccezione, come in questo periodo. Come sezione, invece, abbiamo avuto modo di ribadire la nostra vicinanza alle persone, fornendo assistenza nella compilazione e presentazione delle domande per il buono alimentare. Una delle tante iniziative e pratiche sociali che facciamo da anni a Taverna e che continuano a moltiplicarsi nelle ultime settimane nei nostri circoli in Italia.

Nonostante anni di oscuramento mediatico, continua il nostro lavoro per la rifondazione comunista. Quella da Covid-19 è una pandemia che mette in crisi un sistema, un modello sociale ed economico fallimentare che già da tempo mostrava evidenti crepe e tutta la sua inadeguatezza nel rendere possibile un riscatto delle classi popolari. Ed è a queste che si rivolge il mio pensiero, a quei lavoratori, lavoratrici, precari e disoccupati che sentono e sentiranno forte di nuovo il morso della crisi economica in atto, forse in maniera maggiore e ancor più preoccupante di quella del 2008.
Le restrizioni in vigore non hanno impedito al partito di agire in tutta Italia, utilizzando anche i social e piattaforme digitali per iniziative e assemblee. Tanti sono stati i nostri interventi, anche con mezzo stampa, in merito a:

  • maggiori controlli per tutelare la salute di tutti quei lavoratori impegnati in prima linea per contrastare la diffusione del coronavirus;
  • situazione nelle RSA (per primi abbiamo evidenziato i potenziali rischi);
  • richiesta, insieme a sigle sindacali e lavoratori, chiusura attività non essenziali;
  • tutela lavoratori impegnati nelle attività strategiche. Proprio in questi giorni in cui si comincia a parlare di riapertura, abbiamo inviato una lettera ai prefetti calabresi affinché si effettuino controlli per non vanificare il lockdown;
  • sostegno ai tirocinanti calabresi, ai quei dipendenti dei call center che non hanno ricevuto mensilità in un momento così critico e a quelli licenziati nella grande distribuzione nonostante i divieti posti in essere dai decreti in vigore;
  • estensione e rimodulazione del reddito di cittadinanza, dato che vasti settori della popolazione sono ormai alle prese con enormi problemi economici;
  • assunzione per chiamata diretta, come previsto per legge ormai da anni, dei vigili del fuoco precari, anch’essi chiamati a combattere contro il virus.

In questi giorni assume ancora più importanza, trovando consensi in ampi settori del popolo italiano, ciò che diciamo da anni. L’emergenza ci pone di fronte alla necessità di tornare a investire su un’unica sanità pubblica, dopo anni di tagli in favorire il privato. Sappiamo bene di come ci sia disperato bisogno, soprattutto in Calabria, di strutture e personale. A proposito di quest’ultimo: diciamo basta alla precarietà e garantiamo un lavoro dignitoso e ben retribuito anche nella sanità. Alla fine di questa emergenza non lasciamo soli i nostri eroi. Per quanto riguarda l’uscita dalla crisi economica e sociale, invece, è evidente il bisogno di un’altra Europa che abbandoni il rigore, l’austerità e il mito del libero mercato, in cui è realmente libero solo quell’1% che si arricchisce sulle spalle del 99% della popolazione.

Si potrà uscire bene da questa crisi se a pagarla non saranno i più deboli, se torneremo a parlare di riduzione delle disuguaglianze, di un nuovo intervento pubblico in tema di salute, istruzione, settori strategici, riconversione ecologica e solidale dell’economia, lavoro e diritti. In poche parole, se torneremo a mettere al centro l’umanità.
Il mio augurio è di tornare a vederci presto, a discutere e a lottare per cambiare questa società, per la PACE, la RINASCITA e lo SVILUPPO dell’Europa, dell’Italia e del Mezzogiorno.

Concludo con una famosa citazione del compianto compagno Enrico Berlinguer.
“Ci si salva e si va avanti se si agisce insieme e non solo uno per uno.”

Antonio Campanella
Segretario Sezione “Domenico Vavalà”
Partito della Rifondazione Comunista – Taverna (CZ)

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