La perizia dell’ISPRA dà ragione agli ambientalisti

Sorbo San Basile. L’area prescelta non è adatta per la presenza di attività economiche di pregio. Centrale a biomasse, va spostata. La perizia dei tecnici incaricati dalla Procura dà ragione agli ambientalisti.
(di BRUNETTO APICELLA – Il Quotidiano della Calabria 28/06/2013).

SORBO SAN BASILE – La perizia tanto attesa sulla centrale elettrica Biomasse di Sorbo San Basile è arrivata. E non lascia pochi dubbi: la centrale non può sorgere nel luogo in cui è stata localizzata. Questo almeno secondo le conclusioni a cui sono giunti i tecnici dell’Istituto superiore per la Protezione e la ricerca ambientale (Ispra) incaricati dal sostituto procuratore di Catanzaro che indaga sulla vicenda Carlo Villani. Ed è questa in sintesi la conclusione a cui gli stessi tecnici giungono nelle quarantadue pagine di cui si compone la stessi perizia che è arrivata sulla scrivania del pm che ha avviato gli accertamenti sulla regolarità del rilascio delle autorizzazioni per la realizzazione della centrale. A dare il via all’inchiesta (i cui accertamenti investigativi sono portati avanti dal Nucleo investigativo milita ambiente del Nisa) proprio l’area individuata per la realizzazione dell’opera che è destinata alla coltivazione di prodotti con marchi Dop (Denominazione di origine protetta) e Igp (Identificazione geografica protetta). Ed è proprio questo uno degli aspetti che i consulenti incaricati dalla Procura evidenziano per sostenere come la centrale non possa sorgere nell’area pensata. Senza dimenticare poi che, stando sempre alla tesi esposta dai consulenti della Procura, il territorio non sarebbe adatto ad accogliere una struttura del genere e soprattutto nella zona non ci sarebbe poi un sufficiente approvvigionamento di biomasse. I consulenti, in proposito, ricordano anche i vincoli a cui è sottoposta la stessa. E non è finita qui. I consulenti dell’Ispra sono passati poi a verificare anche la conformità dei pareri rilasciati dalla Conferenza dei servizi e sulla valutazione d’impatto ambientale fatti per l’opera, nonché sulla regolarità del progetto presentato per il rilascio delle autorizzazioni edilizie. Fin qui il contenuto della perizia che, adesso, è all’attenzione del pubblico ministero che conduce le indagini. Indagini che sono partite nei mesi scorsi in seguito alla denuncia di alcuni comitati ambientalisti e da alcuni esposti presentati dai consiglieri di minoranza di Sorbo San Basile. Nell’inchiesta sono indagati un funzionario della Regione, il progettista dell’opera ed un tecnico della società che realizzerà la centrale; è confluito anche il parere fornito dal ministero dell’Ambiente dal quale emergerebbe l’erronea ubicazione della struttura, dal momento che il progetto avrebbe dovuto rispettare anche gli specifici vincoli previsti per la tutela di flora e fauna della zona. Fin qui le ipotesi dell’accusa che, adesso, dovranno essere verificate nel corso degli accertamenti che non sono ancora terminati. La costruzione della centrale ha provocato anche numerose proteste. Nei mesi scorsi, infatti, sono state diverse le proteste organizzate da comitati ambientalisti e cittadini per ribadire il loro no all’edificazione dell’opera.

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