Comunicato PRC Taverna su Calabria Verde

C’era una volta l’ARSSA, un’importante agenzia che avrebbe dovuto incentivare la produzione e la valorizzazione dei prodotti agricoli calabresi e c’erano le Comunità Montane, nate per sostenere lo sviluppo della montagna. C’era anche l’Azienda Forestale – poi AFOR – che, con un gran numero di operai forestali, avrebbe dovuto salvaguardare il territorio montano dal rischio idrogeologico e dagli incendi.
Visto l’enorme spreco di risorse economiche, la precedente amministrazione regionale ha pensato bene di fondere queste “piccole carrozze in un unico grande carrozzone chiamato CALABRIA VERDE. Nonostante i buoni propositi, sin da subito ci si è trovati di fronte ad un nuovo fallimento poiché tutte le aspettative dei cittadini calabresi non sono state ripagate. Inoltre, da qualche mese l’ente è finito sotto la lente d’ingrandimento della Procura di Catanzaro e della Guardia di Finanza che hanno acceso i fari sull’ultimo anno e mezzo di gestione di fondi ed appalti. Questa indagine su Calabria Verde nasce con lo scandalo della perdita di 33 milioni di euro da fondi europei destinati all’acquisto di mezzi per la Protezione Civile.
Non sembra, tra l’altro, che la politica di delocalizzazione dei distretti nei piccoli centri dell’entroterra calabrese abbia prodotto quelle ricadute positive che i cittadini si aspettavano. A confermare tale criticità, è emblematico ciò che avviene nel nostro territorio tavernese con l’utilizzo degli operai forestali e con il funzionamento del nostro distretto. In proposito sorge spontaneo chiedersi quali vantaggi abbia portato l’esistenza stessa di detto distretto. Basti pensare che, a differenza del passato, quando intere squadre di forestali venivano impiegate nella pulizia delle strade ed in opere di prevenzione dal rischio idrogeologico, seguendo le direttive degli allora amministratori locali, oggi il nostro Comune non ha ancora tratto dei benefici dall’agenzia. Nel nostro distretto ci sono oltre 20 unità lavorative (tra ex AFOR e Comunità Montana) che non vengono utilizzate a dovere per le esigenze del territorio.
Ci meraviglia che chi dirige il distretto lavora a tutt’altro invece che impiegare gli operai per gli interessi della nostra comunità. Infatti, questi ultimi vengono spesso dislocati fuori zona con compiti che poco hanno a che fare con le finalità dell’ente.
In una regione Calabria, governata da opportunismi e da trasversalismi, in cui non è mai arrivata la svolta sin qui proclamata dall’amministrazione Oliverio, che pur si vanta di una storia e di una tradizione di sinistra, come Partito della Rifondazione Comunista chiediamo un intervento degli enti preposti, affinché si realizzino progetti seri che abbiano reali ricadute positive su tutto il territorio.

calabria verde

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