Compagni? Dipende!

Devo dire che ho partecipato con molto entusiasmo alla riunione dei circoli di Rifondazione di martedì 21 maggio, tenuta nella nostra Sezione Togliatti.

Proprio nel periodo più difficile della nostra storia, il voler cercare di risollevare le sorti nostre, e non solo, apre un piccolo ma importante spiraglio verso la ricostruzione di un soggetto politico importante. Un partito che sappia essere vero portavoce del disagio dei cittadini, dei lavoratori, degli ultimi e degli oppressi. E’ fondamentale tornare a lottare al fianco di queste persone, saper raccogliere le loro istanze. Solite parole al vento direte o diranno. Invece ho notato vivacità e vitalità, la voglia di uscire da una stretta cerchia autoreferenziale, il tutto coadiuvato da idee da attuare sin da subito. Incontri, dibattiti, cooperative sociali. Martedì da semplici sezioni o semplici circoli siamo diventati “crogiuolo ardente”. Innovazione che parte dal basso per ricostruire a livello nazionale,ed è qui che la dirigenza dovrà “riprendere la bandiera rossa” ed uscire dal Palazzo.

Rilanciamo una sinistra comunista, anticapitalista, libera, rossa, una sinistra che resiste, CARI COMPAGNI!

Ma quale tipo di compagni? Non mi riferisco ai “cari compagni” che non vanno in piazza, che la snobbano, perdendo un’ennesima occasione per riavvicinarsi al popolo. Non mi riferisco ai “cari compagni” che temono il loro nuovo (per alcuni forse vecchio) padrone e a coloro che adesso siedono vicino alla “compagna” Alessandra Mussolini.

La manifestazione della FIOM, quella snobbata, ci dice che è il momento di tornare a cavalcare e guidare l’onda a pugno chiuso, quello stesso pugno chiuso che per i più deboli è una carezza!

A.C.

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